Cari amici,
intervengo con breve scrittura sullo scandalo prodottosi a Torino nei giorni scorsi a danno di Angelo d’Orsi.
Quello che mi preme porre in rilievo è la catena di comando che ha perpetrato questa sopraffazione anticulturale.
Come si evince dalle cronache pubblicate nei giorni scorsi, al vertice della catena di comando c’è la eurodeputatessa Picierno.
Picierno impartisce un Diktat al sindaco del capoluogo piemontese. Quest’ultimo ordina al Polo del ’900 di non ospitare il previsto e richiesto, probabilmente, incontro di studio sul tema della russofobia rinfocolata da ultimo nel nostro paese, in gara su questo terreno con alcuni esponenti baltici nostalgici dell’occupazione tedesca durante l’ultima guerra. Molti di noi ricorderanno che la capofila di questa catena di comando impedì un concerto nella Reggia di Caserta, previsto e organizzato dalla Regione Campania, in quanto il direttore d’orchestra, di nazionalità russa, risultava sgradito all’orizzonte politico della suddetta eurodeputatessa.
Docenti di lingua e letteratura russa nelle università italiane sono da tempo guardati con sospetto e tenuti sotto controllo. Ad ogni buon conto vengono sospesi i finanziamenti relativi ai dottorati in lingua russa che, come è ovvio per ogni dottorato in lingue, prevedono soggiorni dei dottorandi nel paese in cui si parla quella lingua. Alle proteste più che legittime di alcuni docenti è stato risposto: «mandateli in Israele dove ci sono molti russi»!
Piace ricordare a questo proposito che nell’aprile 2017 il Presidente della Repubblica italiana, a conclusione dell’incontro fruttuoso da lui avuto col Presidente della Federazione russa, ebbe a dichiarare che i rapporti culturali con la Russia vanno tutelati e incrementati in omaggio ad una antica tradizione di studio. E fece specifico riferimento ai giovani studiosi.
L’intero intervento del Presidente italiano è leggibile nel sito del Quirinale.
Va informata Picierno.





