Sergio MattonePochi giorni fa ci ha lasciato Sergio Mattone, uno dei protagonisti di Magistratura democratica, esperto di diritto del lavoro (per anni ha diretto la «Sezione lavoro» della Corte di cassazione), sempre schierato in difesa della Costituzione repubblicana e dei principi di eguaglianza, formale e sostanziale. Si era impegnato a fondo, anche sulle pagine del «Ponte» per l’indipendenza e l’autonomia della magistratura.

Era convinto che il magistrato dovesse essere tecnicamente preparato, ma che dovesse avere anche una cultura politica. Che non dovesse vivere in spazi chiusi, ma nella comunità intera.

In lui furono presenti cultura giuridica e cultura politica, impegno per democratizzare le istituzioni, applicando la Costituzione. E questo con una piena conoscenza dei limiti del ruolo del magistrato e senza protagonismi.

Crisi del ruolo del magistrato, rinascita in magistratura del corporativismo, ruolo del pubblico ministero, crisi dell’Unione europea erano i temi che Mattone affrontava sul «Ponte» con la competenza che gli era propria. Nel ricordo di lui e coscienti della perdita che la rivista ha subito, di questi temi e problemi continueremo a discutere.