di Vincenzo Accattatis
Il Partito socialista italiano, che fu di Turati, di Gramsci e di Togliatti (prima della costituzione del Pci), di Nenni, ora è … il partito di Nencini. Ha tenuto da poco il suo congresso. Bobo Craxi è critico nei confronti di questo partito socialista: quale socialismo? L’ultimo leader socialista è stato mio padre. Voi non siete socialisti. Ma io osservo che Bettino Craxi ha portato il partito socialista alla distruzione.
Occorre, penso, ricostruire in Italia il partito socialista, ripartendo dalla cultura e anche da un’analisi critica di quello che è stato questo partito. E, soprattutto, tenendo ben presenti i valori espressi dalla nostra Costituzione.
La sinistra oggi ha una stella polare chiara e un chiaro obiettivo. La stella polare: «è compito della Repubblica», dei cittadini e di tutti gli organi dello Stato, «rimuovere gli ostacoli …» (art. 3/2 della Costituzione – Lelio Basso ha contribuito a scrivere questa norma).
L’obiettivo è chiaro: eliminare l’art. 81 della Costituzione revisionato dal governo Monti, che si sovrappone e schiaccia l’art. 3/2 («Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio»). No, la norma valida era quella precedente, da ripristinare: «ogni legge che importi … maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte». Spese oculate senza corruzione; mentre adesso c’è un vincolo rigido, insensato, imposto dall’Unione europea (ma non, necessariamente, con revisione costituzionale), con ampia corruzione.
Il Partito socialista di Nencini non è un partito socialista. Insieme a Renzi, Nencini è impegnato a distruggere la Costituzione, non a difenderla e a realizzarla. Il governo Renzi è un governo di destra, non di sinistra o di centrosinistra: questo è manifesto.