Da «Il Giornale.it» di venerdì 11.05.2018, ore 15:24, firmato Ivan Francese, apprendiamo che Macron ha lanciato un messaggio europeista e lo ha scritto in italiano:
«Il presidente francese pubblica un appello all’unità e al coraggio all’interno della Ue, scrivendo in italiano sul suo profilo Facebook.
Emmanuel Macron si lancia in un appassionato appello a favore dell’Europa e contro i sovranismi nazionali. E per farlo sceglie la lingua italiana, in un breve post comparso sul suo profilo Facebook ufficiale nelle prime ore del pomeriggio di oggi.
“Per l’Europa, scrive il presidente francese, non siamo deboli. Scegliamo. Non siamo divisi. Uniamoci. Non abbiamo paura. Osiamo fare. Non aspettiamo. Agiamo ora”.
Un appello al coraggio, all’unità e all’azione che arriva in anni non facili per l’Unione europea. Fra poche settimane ricorreranno i due anni dalla Brexit, la prima volta in cui uno Stato membro ha votato liberamente per secedere dall’Unione. E non è un caso che Macron abbia scelto di scrivere proprio in italiano esattamente nelle ore in cui a Roma sta per nascere un governo imperniato sull’alleanza fra Lega e M5S, cioè fra i due movimenti politici più critici verso gli attuali vertici politici della Ue che a Bruxelles vedono con il fastidio che dà il fumo negli occhi e forse, ormai che sono davvero vicini, come mai prima, alla presa del potere, anche con un po’ di paura».
Fin qui il commento di «Il Giornale.it», che non si discosta dall’interpretazione consueta su questi temi di gran parte della stampa italiana e dei commentatori politici. Questa interpretazione è come al solito superficiale e poco ci insegna su quanto si stia muovendo a livello europeo e italiano. Già la scelta dell’italiano mostra, oltre al già noto atteggiamento di Macron che lo vede proporsi continuamente come leader europeo, anche il desiderio di indicare la strada seguita dalla Francia come l’unica possibile per uscire dalla crisi di consensi che le politiche europee hanno in questo periodo.
Il tono dell’appello, dal vago sapore marinettiano e avanguardista, è esplicitamente rivolto ai movimenti e partiti di destra, di centro e di sinistra che si riconoscono nelle politiche dell’establishment europeo, perché si riuniscano in una «Internazionale Liberista per l’Europa». Il motto potrebbe essere: «Liberisti di tutta Europa unitevi» per rinsaldare le catene che tengono unita l’Europa e impedire ai cittadini di discutere e partecipare democraticamente alle decisioni sul destino dell’Europa presente e futura.
Dalla democrazia come la conosciamo si potrà passare così a forme di democratura già sperimentate in alcuni paesi europei o, come in Francia, a forme di monarchia repubblicana, con riforme istituzionali ed elettorali in modo che con meno di un terzo dell’elettorato si possano formare maggioranze solide.
Non per nulla sembra che le due forze politiche di riferimento dell’appello siano considerate il Partito democratico e Forza Italia. Questo è confermato dal segretario reggente del Partito democratico, Martina, che, in un’intervista televisiva, ha detto esplicitamente che, mentre per lui il campo di riferimento è quello del centrosinistra, nel Partito democratico, come si sapeva da tempo, ci sono forze che guardano a Forza Italia per lanciare il modello di un partito post-ideologico alla Macron, con un programma di riforme, se possibile, ancora più liberista.