Ieri, 9 settembre, due notizie hanno dominato le prime pagine dei giornali, in attesa della votazione alla Camera. Due notizie diverse, ma che hanno molto in comune.
La prima è che Facebook e Instagram, imprese private che hanno come scopo fare soldi tramite i profili degli utenti (e quindi più profili hanno più guadagnano), chiudono decine di account legati all’estrema destra. Vengono cancellati non solo i siti istituzionali di Casa Pound Italia (certificata da Fb con tanto di spunta blu) e di Forza Nuova, ma anche quelli di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali, eletti in alcune città italiane. La motivazione è che «le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram».
Sarebbe questa una buona notizia, se non fosse estremamente tardiva, visto che da anni ci sono gruppi di utenti Fb che chiedono insistentemente la chiusura di dette pagine per le stesse motivazioni espresse dal colosso di Menlo Park.
L’altra notizia è che un migliaio di persone hanno risposto all’appello della “nipotina di Almirante” e dell’ex ministro dell’Interno, il quale evidentemente manifestava contro se stesso, con una presenza preponderante di nostalgici del ventennio, come dimostrano le numerose foto di manifestanti, davanti a Montecitorio, che si esibivano nel saluto romano. Ovviamente la “novità” della manifestazione è che non ci sono state cariche da parte delle forze dell’ordine nonostante i neofascisti premessero sul cordone di polizia.
Due notizie diverse ma che ci pongono degli spunti di riflessione: 1) Nelle manifestazioni dell’estrema destra non c’è mai bisogno di caricare i manifestanti inermi; 2) Una multinazionale privata guidata da un trentacinquenne plurimiliardario, ottavo uomo più ricco del mondo, chiude le “sedi” virtuali dei neofascisti, mentre il Governo italiano, nonostante abbia leggi più rigorose, a partire dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana fino alla legge Mancino, li ammette alle elezioni politiche e non si sogna di chiudere le sedi vere e proprie, a partire dal palazzo sede di Casa Pound all’Esquilino occupato illegalmente.
Dobbiamo quindi delegare l’antifascismo ai social network?
Calamandrei nel 1953 con un’Epigrafe stigmatizzava il ritorno dei fascisti sulla scena politica. Non ci sembra inutile riproporre oggi il testo che sembra tornato di piena attualità.
NON RAMMARICATEVI
DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA
SE GIÚ AL PIANO
NELL’AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE
MURATA COL VOSTRO SANGUE
SONO TORNATI
DA REMOTE CALIGINI
I FANTASMI DELLA VERGOGNA
TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI
È BENE CHE SIANO ESPOSTI
IN VISTA SU QUESTO PALCO
PERCHÉ TUTTO IL POPOLO
RICONOSCA I LORO VOLTI
E SI RICORDI
CHE TUTTO QUESTO FU VERO
CHIEDERANNO LA PAROLA
AVREMO TANTO DA IMPARARE
MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI
VENT’ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE
I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA
TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO
L’ITALIA RIDOTTA UN ROGO
QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE
PER FAR GRANDE LA PATRIA
APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA
LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI
PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL’ASSE
I FIERI MINISTRI DI SALÒ
APRIRANNO
I LORO ARCHIVI SEGRETI
DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA
DI OGNI INCENDIO SI RITROVERÀ IL PROTOCOLLO
CIVITELLA SANT’ANNA BOVES MARZABOTTO
TUTTE IN REGOLA
LE OPERE DEL REGIME
SAPREMO FINALMENTE
QUANTO COSTÒ L’ASSASSINIO
DI CARLO E NELLO ROSSELLI
MA FORSE A QUESTO PUNTO
PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA
PECCATO
QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO
AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE